I Colloqui
di Raggiolo sono una prova di come con costanza ed impegno si può riuscire in
imprese culturalmente magnifiche, collaborare con l’Università degli Studi di
Siena è un onore ed un privilegio, è grazie a loro se siamo riusciti a scoprire
passi fondamentali della nostra cultura, primo fra tutti le influenze còrse dei
raggiolatti.
Le Giornate
di Studi sono ormai un appuntamento annuale imprescindibile per studiosi ed
appassionati della materia, i quali si ritrovano a Raggiolo per esporre
argomenti e studi di tale rilevanza che è ormai assidua la pubblicazione degli
atti dei vari convegni negli Annali Aretini: il che dimostra il successo e l’importanza
dell’evento.
Il 2012 vede
l’VIII edizione, la quale ha una valenza particolare data l’importanza: siamo
orgogliosi di partecipare alle celebrazioni del Millenario di Camaldoli. Questa
edizione è di grande respiro, si esce dalla pertinenza strettamente
territoriale e si affrontano temi più ampi, che nella loro vastità comprendono
Raggiolo, ma anche le altre località casentinesi ed appenniniche, penetrandovi
all’interno in maniera silenziosa attraverso gesti, costumi e tradizioni giunte
fino a noi.
Università
degli studi di Siena La
Brigata di Raggiolo
Facoltà di
lettere e Filosofia
I
Colloqui di Raggiolo
VIII
Giornata di Studi
I Camaldolesi
nell’Appennino
nel
Medioevo
Raggiolo, 22
settembre 2012
In
collaborazione con:
Unione dei
Comuni Montani del Casentino
Ecomuseo del
Casentino
Comune di
Ortignano Raggiolo
Il presente
incontro intende porre al centro dell’attenzione storiografica la presenza dei
Camaldolesi nel Medioevo (dall’XI al XV secolo) nelle aree di montagna
dell’Appennino toscoumbroromagnolo.
Questo tema
è stato spesso sopravanzato dal rapporto tra i monaci e le città, che hanno
esercitato una grande attrazione nei loro confronti. Oggi invece sembra utile
riscoprire la presenza degli eremiti e dei monaci camaldolesi sull’Appennino in
qualità di asceti, di proprietari terrieri, di signori, di pastori dediti alla
cura delle anime, in un “lungo periodo” che non finisce con l’attrazione urbana
del Due-Trecento ma che va fino alla fine del Medioevo e oltre. I numerosi eremi,
priorati, monasteri camaldolesi situati sulla montagna hanno avuto un peso non
irrilevante in sé e soprattutto in relazione alle genti della montagna che in
vario modo furono a contatto con i monaci (come lavoratori, fedeli, benefattori,
ecc.).
Interessano
non soltanto gli aspetti istituzionali dei monasteri camaldolesi, ma anche il
ruolo che i monaci esercitarono nei confronti della società della montagna con
cui si trovarono ad interagire, nella costruzione dell’economia, della mentalità
e della religiosità di quelle genti.
Andrea
Barlucchi – Pierluigi Licciardello
PROGRAMMA
SALUTI
Presidente della Brigata di Raggiolo
Sindaco del Comune di Ortignano-Raggiolo
Priore generale della Congregazione
Camaldolese OSB
Andrea
Barlucchi – Pierluigi Licciardello, Introduzione
MATTINA (ore 10)
Presiede Giovanni Cherubini
Gian
Paolo G. Scharf
La
signoria dell’eremo di Camaldoli
Martina
Seravelli
San
Giovanni Evangelista di Pratovecchio
Federica
Belli
Badia
Prataglia
Pierluigi
Licciardello
I
Camaldolesi nel Basso Casentino
POMERIGGIO
(ore 15)
Presiede Lorenzo Tanzini
Isabella
Gagliardi
Il
monastero di Luco nel contesto locale
Paola
Foschi
Monasteri
camaldolesi e montagna toscoromagnola
Andrea
Barlucchi
Il
monastero di San Bartolomeo e Anghiari
Andrea
Czortek
Camaldolesi nell’Appennino altotiberino:
il
monastero di S. Maria a Dicciano dalle origini al 1351
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