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giovedì 13 settembre 2012

I COLLOQUI DI RAGGIOLO 2012 - I Camaldolesi nell’Appennino nel Medioevo



I Colloqui di Raggiolo sono una prova di come con costanza ed impegno si può riuscire in imprese culturalmente magnifiche, collaborare con l’Università degli Studi di Siena è un onore ed un privilegio, è grazie a loro se siamo riusciti a scoprire passi fondamentali della nostra cultura, primo fra tutti le influenze còrse dei raggiolatti.
Le Giornate di Studi sono ormai un appuntamento annuale imprescindibile per studiosi ed appassionati della materia, i quali si ritrovano a Raggiolo per esporre argomenti e studi di tale rilevanza che è ormai assidua la pubblicazione degli atti dei vari convegni negli Annali Aretini: il che dimostra il successo e l’importanza dell’evento.
Il 2012 vede l’VIII edizione, la quale ha una valenza particolare data l’importanza: siamo orgogliosi di partecipare alle celebrazioni del Millenario di Camaldoli. Questa edizione è di grande respiro, si esce dalla pertinenza strettamente territoriale e si affrontano temi più ampi, che nella loro vastità comprendono Raggiolo, ma anche le altre località casentinesi ed appenniniche, penetrandovi all’interno in maniera silenziosa attraverso gesti, costumi e tradizioni giunte fino a noi.


Università degli studi di Siena                                                                      La Brigata di Raggiolo
Facoltà di lettere e Filosofia

I Colloqui di Raggiolo
VIII Giornata di Studi
I Camaldolesi
nell’Appennino
nel Medioevo
Raggiolo, 22 settembre 2012

In collaborazione con:
Unione dei Comuni Montani del Casentino
Ecomuseo del Casentino
Comune di Ortignano Raggiolo


Il presente incontro intende porre al centro dell’attenzione storiografica la presenza dei Camaldolesi nel Medioevo (dall’XI al XV secolo) nelle aree di montagna dell’Appennino toscoumbroromagnolo.
Questo tema è stato spesso sopravanzato dal rapporto tra i monaci e le città, che hanno esercitato una grande attrazione nei loro confronti. Oggi invece sembra utile riscoprire la presenza degli eremiti e dei monaci camaldolesi sull’Appennino in qualità di asceti, di proprietari terrieri, di signori, di pastori dediti alla cura delle anime, in un “lungo periodo” che non finisce con l’attrazione urbana del Due-Trecento ma che va fino alla fine del Medioevo e oltre. I numerosi eremi, priorati, monasteri camaldolesi situati sulla montagna hanno avuto un peso non irrilevante in sé e soprattutto in relazione alle genti della montagna che in vario modo furono a contatto con i monaci (come lavoratori, fedeli, benefattori, ecc.).
Interessano non soltanto gli aspetti istituzionali dei monasteri camaldolesi, ma anche il ruolo che i monaci esercitarono nei confronti della società della montagna con cui si trovarono ad interagire, nella costruzione dell’economia, della mentalità e della religiosità di quelle genti.
Andrea Barlucchi – Pierluigi Licciardello

PROGRAMMA
SALUTI
Presidente della Brigata di Raggiolo
Sindaco del Comune di Ortignano-Raggiolo
Priore generale della Congregazione Camaldolese OSB
Andrea Barlucchi – Pierluigi Licciardello, Introduzione
MATTINA (ore 10)
Presiede Giovanni Cherubini
Gian Paolo G. Scharf
La signoria dell’eremo di Camaldoli
Martina Seravelli
San Giovanni Evangelista di Pratovecchio
Federica Belli
Badia Prataglia
Pierluigi Licciardello
I Camaldolesi nel Basso Casentino
POMERIGGIO (ore 15)
Presiede Lorenzo Tanzini
Isabella Gagliardi
Il monastero di Luco nel contesto locale
Paola Foschi
Monasteri camaldolesi e montagna toscoromagnola
Andrea Barlucchi
Il monastero di San Bartolomeo e Anghiari
Andrea Czortek
Camaldolesi nell’Appennino altotiberino:
il monastero di S. Maria a Dicciano dalle origini al 1351

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