A Raggiolo, uno dei Borghi più belli d’Italia, la
Castagnatura non finisce con la festa. Non basta una domenica raggiante di
sole, un ceppo acceso in piazza o le golosità di castagne per dire che la
castagnatura è racchiusa in uno o due giorni.
Da settembre a novembre, dai primi inizi dell’autunno, fino
al momento in cui il molino smette di far girare la macina, è questo il periodo
della castagnatura.
A Raggiolo, anche in questo autunno stiamo vivendo l’atmosfera
della castagnatura. Il Paese è avvolto da un magico clima, circondato dai
colori autunnali dalle tinte forti e rosseggianti, i torrenti sono gonfi di
acqua e le sculture sulle rocce alla Piana vengono lambite dalla corrente,
persino il cinghiale si è ritrovato con i piedi a mollo.
Intanto in Paese aleggia quell’odore di legna bruciata che
ci fa immediatamente immaginare di essere davanti ad un fuoco caldo, allegro e
scoppiettante, avvolti da una beata coperta protettiva fatta solo di calore. Ma
il fumo non esce solo dai comignoli, ci sono anche i seccatoi, dove il calore
asciuga castagne che solo poche settimane prima si ingrossavano dentro i ricci,
e con il giusto tempo, la giusta temperatura e l’attesa dei tempi della natura,
si arriva al giorno della pestatura. Come è avvenuta decine di anni fa,
continua a ripetersi: una macchina ed un motore, semplice ed efficace, denuda
le castagne dalla loro pelle protettiva rendendole pronte per diventare farina.
A questo punto non resta che andare al molino di Morino, con il bottaccio finalmente
gonfio di acqua, vedere la macina di pietra muoversi, ascoltare lo sciabordio
dell’acqua sotto i propri piedi, sentire le vibrazioni del pavimento venire dalle
pietre che si sfregano ed annusare il dolce odore delle castagne appena molite,
pregustandone il sapore appena l’impalpabile farina si scioglierà in bocca.
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