Ci sono giorni che
rimarranno impressi nella storia per ciò che hanno significato e per le
terribili conseguenze che sono scaturite da decisioni insensate, frutto di
logiche malsane e progetti diabolici.
Il 18 settembre purtroppo è uno di quei giorni, nel 1938
vennero lette per la prima volta le leggi razziali fasciste, da quel giorno
niente fu come prima.
Purtroppo la storia è conosciuta e queste righe non saranno
una ennesima riproposizione delle cronache nazionali del tempo, quello che però
è avvenuto a Raggiolo dipende da quegli eventi nazionali. Seppur nella
situazione disperata di quel periodo, ci fu uno spiraglio di luce proprio a
Raggiolo, molto piccolo, ma che contribuì a salvare delle vite.
L’11 agosto 2013 si è svolta a Raggiolo una giornata di
commemorazione per ricordare questi eventi, a molti sconosciuti, ma che devono
tornare alla luce, per mostrare che anche nel nostro piccolo i raggiolatti sono
stati capaci di un coraggio e di una umanità di cui dobbiamo essere orgogliosi
e fieri.
Nel 1944 le famiglie ebree Funaro, Levi e Calò abitavano nei
dintorni di Firenze e il caso volle che la domestica di una delle famiglie era
di Raggiolo. Con questa conoscenze le famiglie ebree vennero convinte a
sfollare a Raggiolo per sfuggire ai rastrellamenti nazifascisti. Nel nuovo
ambiente Casentinese gli ebrei “forestieri” trovarono subito accoglienza e
protezione, riuscendo a sfuggire alle persecuzioni.
La giornata di commemorazione ha voluto ricordare proprio
questo fatto, scritto anche nella targa di pietra affissa sulla sede dell’Ecomuseo:
tutto il Paese era a conoscenza, ma nessuno parlò.
E così la signora Perla Levi Calò è voluta tornare nei
luoghi che l’hanno ospitata bambina, rivedere tutte quelle persone ormai anziane
che sono state la sua compagnia in quel periodo, e con loro rivivere le
emozioni e i ricordi che hanno portato ad un lieto epilogo.
La cerimonia ha visto l’inaugurazione della targa di pietra
a perenne ricordo e un commovente susseguirsi di ricordi ed emozioni nella sala
dell’Ecomuseo, dove i paesani hanno ricordato i vari aneddoti di quel periodo.
Le parole pronunciate dai figli degli ebrei accolti a Raggiolo ha ricordato
quanto sia importante il valore della vita umana e del rispetto reciproco,
concetto ribadito anche dalle parole inviate dall’ambasciata israeliana.
La Signora Perla ha voluto fortemente questa giornata, e
nonostante la sua età è riuscita a resistere ad una quantità di emozioni che
farebbero crollare chiunque. Tenacia frutto delle esperienze vissute e di una
grande forza di volontà. E noi tutti dobbiamo essergli grati, in quei tragici
momenti è riuscita a far emergere il lato umano di una semplice
popolazione contadina casentinese, troppo attaccata alla vita per essere
colpevoli di spionaggi contro persone inermi ed innocenti.
Tutta la giornata è finita con un ricordo che sarà perpetuo
e materiale, oltre alla targa di pietra la Signora Perla ha voluto contribuire
economicamente all’acquisto, da parte del Comune, del seccatoio del Cavallari,
donando così all’intera comunità di Raggiolo la completezza del percorso della
Castagna, punto cruciale per il mantenimento delle nostre tradizioni.
Grazie a tutti, a chi in quei giorni ha vissuto momenti
terribili, ma non ha ceduto e grazie a tutti coloro che oggi hanno riportato
alla luce ricordi e fatti straordinari che non potevano cadere nell’oblio.
Manteniamo la memoria, è frutto di momenti terribili, ma è da questi che siamo
in grado di impegnarci per vivere in un mondo migliore.
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