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lunedì 28 novembre 2011

Pioggia, questa sconosciuta


Purtroppo in questo periodo non si può stare un giorno senza che dai giornali o dalla televisione giungano notizie di alluvioni e frane, dopo Lunigiana, Cinque Terre e Genova adesso tocca a Messina essere al centro delle cronache. Eppure nonostante la vicinanza a questi eventi calamitosi, Raggiolo e gran parte della Toscana soffrono del problema opposto: la siccità.
Non piove, ormai sono mesi che Giove Pluvio non ci degna di uno sguardo, ce ne eravamo accorti fin da agosto, quando castagni, faggi e querce cominciavano ad avere chiome sempre più giallognole, fino a veder cadere le foglie senza che settembre fosse arrivato. Da questi segni si capiva che le piante soffrivano, e il terreno con loro, secco ed arido, vedeva calare piano piano la portata dei torrenti e delle fonti, con qualcheduna che smetteva di elargire il prezioso bene: l’acqua.
Settembre, ottobre e novembre non sono stati da meno, ed ora è siccità.
Se un’estate senza pioggia ci fa divertire sulle spiagge con rinfrescanti tuffi marini, la natura non è altrettanto felice. I ricci dei castagni, che nascono d’estate, rimangono piccoli, cadono prematuramente e le castagne al loro interno non crescono.
E così di marroni ne sono cascati pochi, lo stesso vale per le castagne, ma, se dobbiamo ammetterlo, non ce ne siamo accorti.
Qualcosa, seppur con un po’ più di fatica e pazienza è stato raccattato, alla Festa di Castagnatura non sono mancati marroni e farina di castagne appena macinata, e tutti anche per quest’anno riusciremo a cuocere un po’ di brice al fuoco per scaldarsi nel freddo dell’inverno. Per non parlare di chi sta in città dove i supermercati offrono le solite ingenti quantità di marroni e castagne importate da chissà dove, per loro siccità o no, non cambia niente.
Eppure quest’anno i castagni hanno dato pochi frutti e sarebbe stato un dramma se fossimo stati solamente 60 anni addietro. Ebbene si, non troppo tempo fa una siccità di queste proporzioni avrebbe significato fame e miseria, se non di peggio, per molti abitanti di Raggiolo, quelli che contavano di sopravvivere d’inverno mangiando principalmente farina di castagne.
Per cui non lamentiamoci troppo del nostro attuale benessere, senza farci illudere dagli scaffali stracolmi di prodotti che non sappiamo neanche da dove vengono, chi li ha raccolti e che non hanno la qualità dei nostri prodotti.

mercoledì 9 novembre 2011

CASTAGNATURA 2011... che festa!!!


Dopo La Festa dello scorso anno, rimaneggiata e condizionata da un’incessante pioggia, quest’anno tutto è andato per il meglio. Un tempo meraviglioso ci ha accompagnato lungo una giornata all’insegna del buon mangiare, del divertimento, della convivialità e delle tradizioni.
È stata una festa leggermente diversa dagli altri anni, meglio organizzata e meglio disposta. A partire dal pranzo con i tavoli posti lungo il parcheggio prima di arrivare in Piazza, con quest’ultima che è rimasta libera per gli altri eventi: la cottura delle brice e delle salsicce, il poter passeggiare e chiacchierare tranquilli e non ultimo la dimostrazione della pestatura e dell’aventatura delle castagne. Una vera e propria rievocazione come nei tempi passati: mentre si tiene ad una corda, l’uomo con gli zoccoli chiodati pesta le castagne nel bigone a ritmo della cantilena delle donne che nel frattempo aventano le castagne appena sbucciate.

Un momento speciale che solo in pochi hanno vissuto nei tempi passati e ora abbiamo la possibilità di riviverlo e conoscerlo, riuscendo a malapena a capire cosa abbiano significato quei gesti. Quanta fatica per raccattare, seccare e pestare le castagne, e quanta speranza di vita e sopravvivenza per l’inverno che cominciava. Ma per noi oggigiorno è festa, guardiamo e cantiamo col sorriso.
Le tradizioni non finiscono certo qui, le novelle raccontate nel Seccatoio del Cavallari col fuoco acceso sono un appuntamento imperdibile, così come il Molino di Morino aperto.
Si potrebbe parlare ancora degli altri eventi, come la visita guidata al Paese, i mercatini con i prodotti tradizionali, ma l’ultima cosa da dire sono i riconoscimenti alla nostra Festa. Ogni anno miglioriamo, e questo fatto è riconosciuto anche dalla Comunità Montana del Casentino che ha fregiato la Festa di Castagnatura 2011 del titolo di Festasaggia, grazie all’impegno nel valorizzare le tradizioni, i sapori raggiolatti e la salvaguardia dell’ambiente con una corretta raccolta differenziata.
Ed i riconoscimenti non finiscono qui, forse il più gratificante è l’aver ricevuto la visita di una delegazione finlandese che ha partecipato alla Festa visitando il Paese. Raggiolo non è ceto al centro del mondo, ma se siamo riusciti a farci conoscere fin nel lontano Nord-Europa non possiamo che essere soddisfatti e complimentarci con tutti noi soci della Brigata di Raggiolo.