I TUOI RAGAZZACCI

Gabriele Giurintano in memoria di Remo Giovannuzzi

Spetta sempre a chi resta, spiegare alla Valle, chi l'ha percorsa.

Camminava con l'andatura di chi barcolla, piegandosi di qua' e di là, solo per sentirsi meglio piantato con le radici. 

Proprio come i castagni di Raggiolo, quando si gela e l'acqua cade come le mele.

Per noi bimbi, un essere mitologico.

L'anima che attraverso il bosco, stringe il paese. 

Vasco Rossi che cima le piante d'estate all'afa, senza sembrare provare sconforto. 

Quell'anima che se ne importa poco, di ciò che pensa la gente.

John Rambo dell'Usciolino. 

Scoprivi con lui come corre una foglia di castagno sul fiume, se trovi la pazienza di modellare la natura.

Non ha riflettuto su come ha affascinato tutti noi dalla nascita, con la sua gentilezza. 

Già, gentilezza. 

Quella che pochi hanno saputo vedere nei suoi occhi verdi. 

Già, verdi.

Noi sappiamo che aveva gli occhi verdi come il fieno prima d'appasire e divenire nutrimento per il cavallo.

Noi lo abbiamo guardato dentro, con gli occhi dei bimbi. 

Siamo stati i SUOI RAGAZZACCI e oggi, pensiamo che si è portato via un po' di noi.

Ci ha lasciato quell' attimo che gli faceva brillare lo sguardo, quando ci scopriva a fare un disastro e gli veniva una voglia matta di ridere.

Sapeva di fumo, quando scotti le brice, quindi il suo spirito resta qui e ricorda Valle: ti ha percorso REMO.


Come Redazione di TuttoRaggiolo, vogliamo pubblicare questo scritto di Gabriele Giurintano, che a nostro avviso esprime chi era Remo, un persona che rimarrà nella memoria di questo Paese. La poesia di è Gabriele Giurintano. La foto è di Lorenzo Venturini. 

Claudia Giovannuzzi, ha voluto precisare che "nella poesia c'è un'imprecisione legata al colore degli occhi, che non erano verdi, ma marroni, come quelli che ha lasciato alle figlie". Un commento dolce, che sottolinea ancora una volta il legame esistente tra il padre e le figlie. Mi sento di pensare che l'intento della poesia di Gabriele, fosse quella di ricordare il rapporto che Remo ha sempre avuto con il bosco e con la natura. È una poesia che va interpretata come un ricordo molto affettuoso nei confronti di Remo. 

Commenti

  1. Buongiorno, c'è un'imprecisione nella poesia: Remo non aveva gli occhi verdi, bensì marroni, come quelli che ha lasciato alle figlie.

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    1. Salve Claudia. Per prima cosa vogliamo farti le condoglianze per la perdita, che lascia un vuoto in tutti noi. Come hai potuto scrivere si tratta di una poesia di Gabriele Giurintano, che ha voluto esprimere, con questo particolare ricordo, l'affetto che avevamo per Remo. Scrivo "avevamo" perché io ero uno tra questi. Non vogliamo alterare il testo, perché personalmente ritengo che quella citazione di "occhi verdi" sia una "licenza poetica", che esprime il rapporto di Remo con il bosco e la natura in generale. Però vogliamo riportare questo tuo commento, che personalmente trovo molto dolce, a fine testo. Un abbraccio. Maurizio Zacchi

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  2. Buonasera a tutti, sono dispiaciuta per Remo e faccio le mie condoglianze alla famiglia. Io ho conosciuto e amato Raggiolo dal momento in cui ho incontrato Remo, ogni anno sono venuta a trovare lui e il sentiero dell’armonia. Insieme parlavamo delle novità realizzate……rimanendo incantata come fossi una bambina. Mi trafigge il cuore ♥️ pensare che quest’anno non arriverà la sua telefonata e non potremmo avere le nostre chiacchierate sul bosco, il vento e l’armonia della natura. Buon viaggio Remo ma sopratutto buon vento …… sono felice di averti conosciuto e imparato ad apprezzare le cose semplici……. avrò sempre un bel ricordo di te.

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