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lunedì 26 gennaio 2015
RAGGIOLO SUL CORRIERE FIORENTINO
Tortello e castagna, la storia in cucina.
Cliccate sul link e potrete leggere l'articolo e vedere il video del Corriere Fiorentino su Raggiolo, la Brigata e l'Ecomuseo.
sabato 17 gennaio 2015
COSA STA SUCCEDENDO IN PRATOMAGNO?
Non è facile rispondere ad una simile domanda, dopo anni e
anni di sonnolento scorrere del tempo, adesso il Pratomagno è il vero
protagonista. Sempre in disparte, ha subito le vicende delle vallate che lo
contornano, ma adesso il suo raggio d’azione è diventato internazionale,
andando fin dall’altra parte del globo: in Australia.
Questo sarà un resoconto degli ultimi avvenimenti che
riguardano il Pratomagno ed un invito alla partecipazione, perché dobbiamo
essere tutti noi a valorizzare questo territorio facendolo conoscere e
soprattutto vivendolo appieno.
L’inizio indiscutibile è il 2013, grande volontà e impegno
profuso per la Croce del Pratomagno, simbolo del territorio Valdarnese e
Casentinese. Come ormai sapete vennero investite molte risorse e ci fu un
grande impegno dei tanti i soggetti promotori: la Provincia di Arezzo, la
Regione Toscana, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, l’Unione dei Comuni
del Pratomagno, il Comune di Loro Ciuffenna, il Comune di Ortignano Raggiolo e
la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggio, il partner
Bancaetruria. Di seguito a questo molte associazioni parteciparono
entusiasticamente, tra cui anche La Brigata di Raggiolo, ed i risultati furono
subito palesi: Il restauro della Croce Monumentale del Pratomagno, la nuova
vernice, la messa in sicurezza, l’installazione di un recinto, con sedute e
pannelli informativi, il restauro del cippo dedicato al trasvolatore
australiano Bert Hinkler, il restauro della terracotta nella cappella dedicata
a S. Francesco, la partecipazione delle autorità australiane, la mappa dei
sentieri, il sito internet dedicato alla Croce e al Pratomagno con la
digitalizzazione dei sentieri escursionistici e gli approfondimenti sui vari
aspetti del territorio, la connessione wi-fi, la Festa del Pratomagno.
Questa lunga lista è quello che è successo nel 2013, ma
forse l’aspetto migliore è quello che non si vede, ovvero la passione rinata
per tutti i vari aspetti che riguardano il Pratomagno, che sia una domenica
pomeriggio passata rilassandosi, oppure una bella escursione attraverso i
boschi, oppure voler riscoprire ed approfondire ancora di più gli aspetti
culturali.
Proprio da quest’ultimo punto si passa al 2014, anno in cui,
grazie all’impegno di alcuni appassionati supportati dalle rispettive
associazioni (CAI sez. Arezzo e La Brigata di Raggiolo), sono stai fatte
approfondite ricerche sulla storia dell’aviatore Bert Hinkler, ma l’avvenimento
maggiore è stato quello di contattare il giornalista australiano Kevin
Lindeberg, appassionato e grande conoscitore della vita di Bert. Lo scambio di
e-mail è stato continuo e si è evoluto in una direzione: cercare e ritrovare il
luogo esatto in cui l’aereo di Bert si schiantò e il luogo dove venne ritrovato
il corpo dell’aviatore.
I sopralluoghi al Pian delle Vacche, le indagini e gli
episodi particolari sono stati numerosi, ma l’interesse da parte australiana
era sempre maggiore, dandoci ancora più spinta per approfondire le nostre
ricerche. Il culmine giunse nel luglio 2014, periodo in cui venne in Italia il
giornalista australiano Kevin, anzi, ritornò in Italia. La prima volta in cui
questo simpatico australiano era stato in Italia era il 1974, proprio qui in
Pratomagno, proprio per conoscere i luoghi in cui aveva terminato tragicamente
la propria vita Hinkler. Insieme a vari personaggi del tempo, tra cui il
Principe Amedeo d’Aosta, Kevin venne portato in al Pian delle Vacche, nei
luoghi in cui cadde e venne trovato il corpo di Bert, grazie ancora alle
persone che nel 1933 fecero questa tremenda scoperta. Nel 1974 vennero messi
due segnali di metallo arancione, in modo che non venissero dimenticati i
luoghi in cui avvenne la tragedia. Purtroppo il tempo ha fatto il suo corso e
di questi segnali se ne è persa la memoria, fino a che la caparbietà ha avuto
la meglio e sono stati finalmente ritrovati, con assoluta esattezza, sia il
luogo dove vennero trovati i rottami dell’aereo e, 80 metri più in basso, il
sito in cui venne ritrovato il corpo senza vita di Bert.
Dalla foto si vede come nel punto del ritrovamento è stata
piantata temporaneamente una croce in legno per onorare la memoria dell’ultimo
sventurato volo, concluso tragicamente, di un eroe australiano, al quale la
propria nazione reputa una grande ed orgogliosa memoria, sia per la vicenda
umana, sia per le grandi imprese aviatorie pionieristiche.
Il 27 luglio 2014 è stata la giornata memorabile che ha
ripagato di tutti gli impegni profusi fino a quel momento, coronata dalla
presenza niente di meno che dell’Ambasciatore Australiano in Italia Mike Rann. In
questa giornata sono state messe le basi per una continuativa amicizia e
valorizzazione della memoria dell’eroe Bert Hinkler. La giornata fu la vetrina
in cui vennero mostrati i lavori per cui ci si era impegnati duramente: i
filmati celebrativi su Hinkler e sulla Croce del Pratomagno, il progetto dell’H-Ring,
il percorso escursionistico che collega tutti i principali punti di interesse
del Pratomagno dedicato proprio al trasvolatore e, non da meno, la proposta di
costruire un memoriale dedicato a Bert proprio nel luogo in cui vene ritrovato il
corpo, dove ora è presente una croce di legno.
Non poteva essere una giornata migliore, la Festa del
Pratomagno, ricca di emozioni, avvenimenti, ma soprattutto di spunti e motivi
per cui appassionarsi e lavorare ancor con più entusiasmo nell’aspettativa di
un 2015 ancor più gratificante.
Il 2015, appunto, cominciato da poco, ma già denso di
avvenimenti che riguardano il Pratomagno, avvenimenti accaduti lontano da qui,
in Australia ovviamente, ma che stanno per regalarci grandi sorprese.
Innanzitutto partiamo dalle parole dell’ambasciatore
australiano, ovvero la proposta di voler costruire un memoriale dedicato, e
difatti sta accadendo proprio questo. In Australia, il nostro amico Kevin
Lindberg sta muovendo un grande interesse per la questione, coinvolgendo enti
ed associazioni, con l’interessamento del governo centrale australiano e del
governo della regione federale del Queensland. Il tutto concretizzato in un
masso di basalto in viaggio per l’Italia. Ebbene sì, proprio dall’Australia,
dalla spiaggia di Mon Repos, luogo in cui Hinkler ha mosso le prime esperienze
di volo, è stato prelevato un masso che verrà spedito in Italia gratuitamente
grazie all’impegno della compagnia di spedizioni Toll Holding. Insieme a questo
l’aero club locale donerà un’elica, il tutto, in Italia, in Pratomagno,
diventeranno parte del memoriale in onore alla memoria di Bert Hinkler.
Il memoriale è solo un simbolo, per rendere omaggio, ma
anche per siglare una grande amicizia sempre esistita tra due grandi nazioni
democratiche, oggi ancor più salda e unita di fronte ad un simbolo umano di
eroismo, avventura e pionierismo dell’aviazione.
E in Italia cosa sta succedendo? Ovviamente non c’è lo
stesso interesse mediatico che è in Australia. Però è lo stesso una grande
opportunità per farsi conoscere e per valorizzare il nostro territorio. Ormai
già da qualche mese a Provincia sta lavorando congiuntamente con altre associazioni
per far si che le volontà e l’entusiasmo che si è creato non vadano perduti.
Riusciremo a dare il giusto merito a quello che si profila essere una meta
obbligata e conosciuta per un turismo internazionale?
Per adesso stiamo aspettando che dall’Australia arrivino i considerevoli
carichi, per adesso valuteremo come inserirli in un adeguato memoriale.
Oltre a questo continua il progetto dell’H-Ring, un percorso
escursionistico che sarà l’aspetto principale delle visite in Pratomagno, semplice
ma che riesce a racchiudere in se tutte le bellezze che offriamo. Tali bellezze
non sarebbero possibili se non ci fosse il grande impegno delle associazioni
che vogliono valorizzare il territorio, chiedendo il supporto delle istituzioni
pubbliche, per migliorare al meglio la macchina organizzativa. La Provincia si
è già dimostrata attiva, adesso non rimane che si impegnino ulteriormente,
soprattutto per aggiustare due piccole questioni: la connessione wi-fi alla
Croce, che non è più attiva, e lo smantellamento del ripetitore della RAI,
ormai simbolo di degradazione e di obbrobrioso impatto per il crinale.
Cominciamo ad essere un bel gruppo, sinonimo di obiettivi
condivisi e da perseguire con entusiasmo, chiunque voglia dare il suo
contributo è ben accolto e non resta che contattare La Brigata di Raggiolo
(labrigatadiraggiolo@gmail.com) per tutte le informazioni.
Di seguito vari link ai siti australiani proprio sulle
ultime vicende, e non dimenticate di visitare il sito www.crocedelpratomagno.it dove
troverete tutti i dettagli delle vicende e molto di più.
http://www.4bc.com.au/news/bundy-boulder-to-become-hinkler-memorial-20141231-12g2yv.html
http://www.tablelandsbushwalking.org/wp-content/uploads/2012/08/December-2014.pdf
mercoledì 7 gennaio 2015
IL CASTAGNO DI LUCIANO
Questa volta non scriverò degli eventi de La Brigata di
Raggiolo, e neanche del Paese stesso, questa volta racconterò una vicenda che
riguarda l’ambiente circostante, vivo ed attivo nonostante il periodo sonnolento
dell’inverno.
L’episodio comincia naturalmente a Raggiolo, precisamente
presso la Bottega del Gambini, punto fisso della vita paesana, all’interno del
Bar c’erano due avventori, raggiolatti doc, uno di questi era Luciano Zacchi.
Il fine pomeriggio di martedì 23 dicembre appena passato porta ovviamente a
fermarsi più del solito per fare due chiacchiere e per scambiare gli auguri
natalizi, magari parlando del presepe e dell’albero in Piazza, della nuova
lastricatura della Piazza o del seccatoio del Cavallari in fase di restauro. Ma
l’argomento più tirato in ballo, è, ormai dalla notte dei tempi, il tempo
meteorologico, con la classica affermazione che non esistono più le stagioni di
una volta. Ebbene si, anche questa volta il discorso virò sulle temperature
troppo calde e sulla pioggia mancante,
fino a che Luciano esclamò: “Ce l’hai la macchina fotografica? Vieni con me, ti
porto a vedere una cosa che non hai mai visto e che neanche io ho mai visto in
tutta la mia vita, bastano 5 minuti”. Sorpreso dall’affermazione ed
effettivamente incuriosito mi sono lasciato convincere nonostante l’ora si
avvicinava sempre più alla cena. Ebbene, in quei fatidici 5 minuti, siamo
saliti sul fuoristrada, abbiamo raggiunto la Raggiolana, la zona sopra Raggiolo,
seguendo la strada sterrata che si inerpica nel bosco, proseguito ancora per
poco fino a che Luciano si è fermato, ha accostato in modo che i fari illuminassero
la base di un bellissimo castagno. A questo punto devo ammettere che in quei 5
minuti ho pensato a fantastiche e mirabolanti scoperte, in realtà i fari hanno
illuminato tre piccole piantine di castagno appena nate, proprio quelle in
fotografia.
Mistero svelato, ecco quello che dovevo vedere e non avrei
mai dovuto aver visto in vita mia, eppure di castagni, grandi o piccoli ne ho
sempre visti e non solo io. Ma è il contesto che rende questo evento
straordinario, è il 23 dicembre, pieno inverno, quando mai i castagni sbocciano
in inverno? In effetti se ci riflettiamo è qualcosa di meraviglioso ma anche di
tremendo.
Solo gli occhi esperti di Luciano potevano accorgersi di una
minuscola piantina sul ciglio della strada, ai piedi di un maestoso castagno Raggiolano.
Questo fatto ci deve far riflettere, un lavoratore del bosco che in vita sua
non ha mai visto niente del genere è un segno inconfondibile, la natura è in
continua evoluzione e ci stiamo veramente avvicinando ai tanto proclamati
cambiamenti climatici? È prematuro dirlo, ma di sicuro non possiamo restare
indifferenti, la nostra priorità di salvaguardia ambientale deve essere e
restare sempre alta
dissesto idrogeologico da una parte e maltrattamento del
bosco da parte di chi lo attraversa dall’altra non fanno che deprimere le
possibilità di sviluppo anche economico che abbiamo. Per non parlare del
cinipide galligeno del castagno, la malattia frutto della globalizzazione ha
mostrato il suo terribile potere questo autunno abbattendo drasticamente la produzione
di castagne e marroni.
Non ci sono altre soluzioni, impegnarsi affinché il nostro
ambiente possa dare i migliori frutti e tornare ad essere una vera risorsa per
Raggiolo, per il Pratomagno, per il Casentino ed oltre.
La Brigata di Raggiolo è sempre impegnata in questo campo,
promuovendo la conoscenza e la sensibilità ambientale, favorendo le buone
pratiche e in molti casi attivandosi volenterosamente. È il caso dell’impegno
per contrastare il cinipide del Castagno, adesso l’iniziativa è passata in mano
ai privati cittadini che non hanno abbandonato lo spunto partito due anni fa
proprio dalla Brigata. L’impegno di supportarli nelle maniere a noi possibili è
un dovere morale ed ambientale che non possiamo farci sfuggire.
Il nostro impegno deve essere anche rivolto alla moltitudine
di piccoli gesti che permettono di preservare il nostro territorio, gesti
semplici derivanti da secolari tradizioni, come ripristinare gli sciacqui per
le moltitudini di rivoli d’acqua, controllare i muri a secco, ripristinare i
sentieri sparsi nel territorio, bastano piccoli gesti per preservare la nostra
integrità.
Con questa passione magari non riusciremo ad evitare di far
nascere un piccolo castagno il 23 dicembre, decretandone la triste fine a causa
delle normali ondate di gelo invernale, ma di sicuro potremo continuare ad
assistere e a meravigliarci di fronte alla magnifica essenza del bosco e della
natura, alla quale siamo e saremo sempre indissolubilmente legati.
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