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domenica 29 novembre 2009

Cinquecento: una splendida invasione

Non si tratta di una pagina della storia del VI secolo, ma della cronaca di una straordinaria giornata dello scorso luglio, quando un Raduno delle Fiat 500 ha fatto tappa a Raggiolo.
Di seguito la cronaca di Carlo Frizzi e sull'album fotografico, le foto di Lorenzo Venturini.

Raggiolo invaso dalle Fiat 500

Domenica 26 luglio alle ore 10,30 a Raggiolo, con grande strombettìo di clacson arrivarono, in lungo corteo, una sessantina di autovetture Fiat 500.
Si trattava di un raduno che, in accordo con La Brigata, faceva tappa nel nostro paese.
Il corteo era aperto da una 500 modello attuale, elaborata e carrozzata Abarth con in più insegne e bandiere della squadra di calcio della Fiorentina: era veramente una “bomba”!
Il resto delle vetture comprendeva praticamente tutti i modelli, da quelle della prima serie (quelle cioè con la portiera che si apriva in avanti), a tutte le altre, comprese: bianchine , spider, giardinette; insomma nell’insieme erano rappresentati tutti i modelli Fiat 500 nel tempo costruiti.
Le vetture, con l’aiuto di alcuni paesani che aiutarono a farle parcheggiare "gioco forza" molto vicine fra loro, riuscirono ad entrare tutte in paese, riempiendo tutta la piazza e la strada, dall’inizio di via dei Campi fin sotto la Casa Fedoro, compresa la salitella sopra la piazza stessa.
Era un bellissimo spettacolo e l’interesse generale fu altissimo specialmente per i non più giovani che la visione di quelle vecchie vetture richiamava nella loro memoria tempi ed esperienze ormai passate.
Lo evidenziavano, le conversazioni ed i commenti in merito.
Ai partecipanti del raduno la Brigata ha offerto una ricca colazione a base di aperitivi, affettati vari, dolci a base di farina di castagne, vino, bibite e succhi di frutta.
Fu tutto molto apprezzato e gradito, come molto apprezzato e gradito fu, per la maggior parte di loro, conoscere le particolarità e le bellezze del nostro paese che la Brigata stessa si adoperò a far divulgare e conoscere.
Verso mezzogiorno la comitiva, salutata con cordialità da tante persone presenti, riprese strombettando la via del ritorno.

martedì 3 novembre 2009

Che Fantastica Festa!

Un resoconto "a caldo" dell'ultima Festa di Casagnatura
di Andrea Schiatti

Fantastica!
Questo è il termine appropriato per descrivere l’ultima Festa di Castagnatura.
Un bel tempo soleggiato (anche se piuttosto fresco) ha permesso lo svolgimento della più bella Festa di questi sedici anni.
Il pranzo, rivoluzionato quest’anno con la presenza di un noto catering aretino, è stato un vero successo. Tutti i 290 commensali si sono seduti ai loro tavoli e sono stati serviti dai nostri camerieri gustandosi gli squisiti e abbondanti piatti dove la regina degli alimenti era, ovviamente, la castagna.
Nel pomeriggio la Festa si è svolta tra i noti stand di dolci, le cosiddette “golosità di castagne”, arricchiti, da quest’anno, dal “baldino” preparato dai nostri paesani che è risultato così buono, ma così buono, da esaurire tutte le teglie preparate in poco tempo.
Sempre molto apprezzate le crepes con ricotta, il cuor di marrone e il pan co’ santi. Ma oltre alla cucina molte altre erano le attrazioni che hanno affascinato gli intervenuti.
Primo fra tutti il Mulino di Morino resturato e funzionante, il seccatoio con le veglie della sera, la Mostra Fotografica “Riflessi d’acqua” di Lorenzo Venturini che ha riscosso molto successo, i modellini motorizzati sulla lavorazione della castagna di Modesto Giovannuzzi, gli asinelli che portavano i bambini dalla piazza fino al mulino.
Al centro della Festa il mercatino artigianale, ricco di oggetti molto carini, ha animato la piazza storica insieme alle musiche del gruppo “La Leggera”.
Quando già tutti erano sereni ed appagati di così bella Festa è stato acceso il “ceppo” in piazza. Praticamente un tronco cavo di castagno riempito di legno. Quando le faville infuocate si sono liberate in gran numero nel cielo l’emozione ha riempito i cuori e molti si sono accalcati al centro a vedere lo spettacolo di quelle fiamme che salivano alte. Sembrava che il cuore stesso di Raggiolo fosse uscito da sotto le pietre e facesse vedere a tutti quanto è vivo.
Ha bruciato a lungo riducendo la sua potenza ma offrendo a buio un punto di calore e conforto. Che Festa fantastica!
Sicuramente la migliore di tutte. Chi non è venuto ha perso l’occasione per vivere una vera emozione, di quelle che si conservano poi tra i nostri ricordi più cari.

lunedì 2 novembre 2009

Riflessi d'Acqua: mostra fotografica di Lorenzo Venturini

Raggiolo (Mulino di Morino)

Teggina e Barbozzaia sono i torrenti che abbracciano Raggiolo, con uno sguardo verso il crinale natio del Pratomagno, l'uno a destra e l'altro a sinistra, nei secoli passati ne hanno caratterizzato l'economia, nel Medioevo promuovendo lo sviluppo delle ferriere e poi, fino ai giorni d'oggi, nel muovere le macine in pietra dei molini per la produzione della farina di castagne.
Oggi ne apprezziamo sopratutto l'effetto rinfrescante, tanto caro a noi villeggianti nei mesi estivi, la pescosità e la bellezza degli scenari incontaminati che si possono ammirare risalendone i rispettivi corsi d'acqua.
Spero di esser riuscito a trasmetterne tutta la loro bellezza in questi miei scatti; una premessa è debita però, queste mie foto sono state scattate esclusivamente durante il mese d'agosto appena trascorso, in un periodo sicuramente nel quale la portata d'acqua è al minimo, particolare di non poco conto per un torrente, limitandone la spettacolarità delle cascate e del suo corso.
Estate: la stagione stessa, se la confrontiamo con le altre, è sicuramente la meno caratteristica, sovrastata dall'autunno con il colore del fogliame degli alberi nell'alveo del fiume, dall'inverno con il gelo e la neve ed in ultimo dalla regina di tutte le stagioni, la Primavera con lo schiudersi delle gemme, l'apparire del tenero fogliame e con il crepitare delle cascate pregne d'acqua.
Proprio in virtù della frescura estiva, lungo il corso dei torrenti ho potuto passare molte ore, risalendone il corso a cercare immagini che rendessero merito al lento fluire delle acque, alla ricerca di spettacolari cascate, di colori, di particolari, di riflessi che talora mi ricordavano pitture di Rembrand con i suoi toni scuri e rosso porpora, di Monet con i suoi riflessi e.....anche un "Urlo del Teggina" parafrasando il famoso quadro di Munch con il volto urlante.
Non ho tralasciato neanche alcuni dei principali "abitanti" dei torrenti, ho trascorso giornate ad immortalare alcune delle varie specie di libellule, di farfalle, ragni d'acqua etc.
Anche se mi sento ancora un principiante della fotografia digitale, ho realizzato questa mostra perché fermamente convinto che il Molino di Morino, ottimamente restaurato, ben si prestasse ad ospitare future mostre vuoi di fotografia, pittura ecc., così mi sono voluto prestare al ruolo di cavia.... sperando che l'esperimento funzioni.
Buona visione. Lorenzo Venturini

PS: Le foto in mostra saranno visibili su TuttoRaggiolo e su Flickr all’indirizzo seguente: http://www.flickr.com/photos/lorenzoventurini/sets/72157622573628389/