È arrivata
la primavera ed il torpore invernale piano piano lascia spazio a nuovi
virgulti, che scaldati dai primi raggi solari, sbocciano annunciando l’inizio
di una nuova stagione di vita.
Così come la
natura lo fa da secoli, anche l’uomo si adatta a questi cicli storici, tanto
più la Brigata di Raggiolo. Dopo un inverno passato riposando, tirando le somme
dell’anno precedente e ricaricando le energie, si riparte per organizzare la
vita associativa di un nuovo anno.
La prima
novità dell’anno è un benvenuto che rivolgiamo alla pro-loco Pratomagno di S.
Piero. Soprattutto è un benvenuto che rivolgiamo alla collaborazione che ci
auspichiamo avverrà fra le due associazioni, perché siamo fermamente convinti
che solo unendo le nostre forze possiamo svilupparci ed aumentare le nostre
capacità.
La Pro-Loco
Pratomagno è un’associazione molto attiva, nata da poco tempo, con il
presidente Simone Venturi che gestisce ed organizza un volenterosissimo gruppo
di persone per valorizzare l’intero territorio comunale.
Solo il nome
della Pro-Loco ci dice le ambizioni presenti, lavorare ed impegnarsi per la valorizzazione
e la coesione di tutte le frazioni, dalle Macee a Raggiolo, passando per S.
Piero, Ortignano, Badia a Tega, ecc…
E se la
Pro-Loco Pratomagno coinvolge anche Raggiolo, la Brigata cosa può fare?
Ovviamente collaborare! Sarà questo un obiettivo comune alle due associazioni,
collaborare affinché si unisca il tessuto sociale di tutte le frazioni del
Comune, è finito il tempo dell’isolamento, ormai appartenente al passato, ci
vuole cooperazione se vogliamo crescere.
E con questo
spirito cominciamo la nuova stagione, fra breve potrò annunciare le iniziative
primaverili e pre-estive, i cambiamenti avvenuti a Raggiolo e tutte quelle
piccole cose che migliorano il Paese, e si tratta di sentieri, passeggiate,
merende, Molino di Morino, Seccatoio del Cavallari, Sepolcreto, Croce del
Pratomagno, gare di Mountain Bike e tanto altro.
Il torpore
invernale sembra che rallenti le nostre azioni, ma in realtà siamo sempre
attivi, come i castagni, pronti a far sbocciare le imponenti chiome dopo essere
stati fermi, ossuti ed immobili.