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giovedì 26 dicembre 2013

MILLE E UNA CALZA… CACCIA AL TESORO DELLA BEFANA A RAGGIOLO



La Befana ha perso per Raggiolo tutte le sue calze e non riesce a recuperarle, ha in mano solo calze spaiate e sta a noi recuperare le calze giuste e tutti i dolcetti/premi che stanno dentro. La befana ha anche perso la scopa che gli permette di volare e ha bisogno del nostro aiuto per recuperarla. Se riusciamo a recuperare le nostre calze a riempirle con i nostri dolcetti e a ridare la scopa alla befana potremmo goderci i meritati festeggiamenti.

5 gennaio 2014 - 16.30
Raggiolo

Caccia al tesoro per grandi e bambini
info: 340 5069403

Venite a giocare con la Befana, nel Borgo di Raggiolo, e per completare la giornata ci sarà un gustoso vin brûlé ed un’ottima cioccolata calda attorno al ceppo acceso.
Grandi e piccini, il divertimento è assicurato!

TANTI AUGURI DA LA BRIGATA DI RAGGIOLO



Tanti auguri di buone festività da La Brigata di Raggiolo, un augurio per tutti i soci, per tutti i paesani e per coloro che hanno apprezzato l’impegno e il lavoro della nostra associazione. L’anno concluso ha avuto iniziative e successi che non credevamo di raggiungere, ed invece sono arrivate soddisfazioni incredibili, riuscendo a raggiungere traguardi da celebrare ancora ed ancora nei prossimi anni.
Restauri, Pratomagno, sentieri, transumanza, ricordo degli ebrei, sono solo alcune delle parole chiave di questo 2013, ma non resteranno fini a se stesse, saranno uno slancio per il 2014 dove proseguiremo nei nostri lavori e nel nostro impegno.
Adesso non ci rimane che assaporare queste vacanze natalizie, un periodo di riposo e di calma. Raggiolo in questo periodo è molto diverso dall’estate, boschi spogli e molte case vuote, ma non per questo meno accogliente. Anzi, l’assenza della frenesia estiva ci rende più vicini all’essenza della natura, l’impeto dei torrenti e la resistenza della pietra ci fanno dare la giusta misura alla vita, poi basta guardare verso est, verso la valle e oltre, dove la tempra della roccia del sasso Spicco de La Verna completa il cerchio della vita dando il vero senso religioso al Natale.
Si apre il 2014, se sarà di crisi o meno lo potremo dire solo nel corso dei prossimi mesi, ma non ci lasceremo scoraggiare, possiamo fare tanto e tanto faremo. Come ogni anno abbiamo fatto, e così siamo giunti al ventesimo anno di vita, e ne passeremo tanti altri insieme, rallegrando le estati e valorizzando le tradizioni e la cultura di Raggiolo. Tutto questo grazie  a voi tutti.
Tanti auguri di Buon Natale e felice e sereno anno nuovo da La Brigata di Raggiolo.

giovedì 12 dicembre 2013

L’IMPORTANZA DI ESSERE UN PAESE DI MONTAGNA



Raggiolo è un paese di montagna, la montagna dipende da Raggiolo e questo dipende dalla montagna. La vita è diversa da qualsiasi altro posto, molti aspetti fanno si che l’essere ai margini delle aree urbanizzate renda la vita migliore, ma i risultati sotto gli occhi di tutti sono molto diversi.
I paesi di montagna, piccoli o grandi che siano, sono sempre più in difficoltà, problemi che derivano dall’abbandono e dalla mancanza di abitanti. Coloro che ci vivono diventano ogni anno più anziani, senza che ci sia un ricambio generazionale che possa mantener vivo un luogo. Perché giovani famiglie o nuclei familiari non rimangono o addirittura non si trasferiscono in questi luoghi?
Raggiolo, come tanti altri paesi del Casentino e di tutta Italia, vive questa situazione, ogni giorno, lentamente e, sembra, inesorabilmente si muove verso un declino costante e dal triste futuro.
Il lavoro, la lontananza, l’isolamento, la socialità, sono tutti motivi che spingono a preferire le città o i grandi centri urbani. Sembrano controsensi, ma si preferisce vivere in città dove per fare 1 km serve 1 ora invece che 10 km in 10 minuti, si preferisce vivere circondati da tantissima gente con la quale non si scambia neanche una parola invece di essere parte di una piccola comunità in cui si parla sinceramente. La vita circondata da automobili, smog, clacson, frenesia e insicurezza è veramente migliore di un luogo isolato, ma piacevole da vivere e in cui vivere? Senza preoccupazioni di dover respirare malattie, con la possibilità di tenere le chiavi nella porta perché tanto nessuno entrerà in casa d’altri senza permesso.
Basta questo piccolo ragionamento, semplice e coinciso, per descrivere che differenze esistono, e se bastasse solamente questo allora ci sarebbe la cosiddetta inversione di tendenza e, mentre le città si svuoterebbero, i paesi tornerebbero a vivere. Ma non è così.
Ci sono tanti altri motivi se ciò non avviene, il lavoro in primis, è quello che manca e che dovrebbe essere sviluppato, la base su cui creare un tessuto sociale è venuta  a mancare da tanto tempo, dovuto alle mancanze intrinseche di un posto avaro di soddisfazioni come lo sono i territori montuosi.
Non è facile affrontare questo problema, ma è un dovere provarci ed arrivare a possibili soluzioni. Il punto di partenza adesso c’è: è stato il convegno avvenuto a Raggiolo il 2 novembre 2013, nell’Ecomuseo della Castagna. Quale futuro per i paesi di montagna?
La domanda riguarda tutti, dalle amministrazioni fino ai privati cittadini che hanno a cuore un territorio, per il quale la volontà è quella di non abbandonarlo a se stesso.
In una mattinata si sono susseguiti interventi che hanno chiarito e dato prospettive future sulle quali possiamo ragionare e usarle come spunto per disegnarci una strada da seguire.
L’arch. Adrea Rossi, coordinatore del progetto Ecomuseo del Casentino (www.ecomuseo.casentino.toscana.it), ha mostrato come esiste, ed è attiva, un’attività di valorizzazione dei piccoli presidi culturali sparsi per il casentino, e grazie alla promozione della cultura materiale e immateriale, delle tradizioni della valorizzazione dei beni culturali, si può arrivare a nuove opportunità per le attività del territorio.
L’associazione italiana del turismo responsabile (www.aitr.it) con Albergo Dragone ha mostrato come il turismo sia una risorsa importantissima e da sviluppare, ma deve essere un turismo particolare, non di massa e becero, ma deve essere di qualità. L’offerta turistica deve essere eco-sostenibile, avere buone pratiche in generale e soprattutto si deve basare su una cultura da trasmettere ai visitatori. In questo modo il turista, una volta partito, non si dimentica del luogo visitato, ma porta con se un bagaglio di esperienza positiva che si trasforma in pubblicità di ottima qualità.
L’associazione italiana alberghi diffusi (www.alberghidiffusi.it) con il prof. Maurizio Droli ha già un legame con l’attività di albergo diffuso presente a Raggiolo, e quanto mai è stato mostrato che la qualità di un esercizio di ricettività turistica non può essere distinto dal luogo in cui agisce. Non è importante  creare palazzoni dove accomodare decine di persone, è più proficuo avere una serie di luoghi diffusi in un paese per far entrare il turista nell’intima essenza di un borgo.
Ilaria Marvelli del FAI (www.fai.it) ha mostrato l’importanza della tutela del paesaggio e le buone pratiche che possono essere messe in atto, a partire dall’esempio del Bosco di San Francesco.
L’intervento più apprezzato è stato senza dubbio quello di Renato Farina dei Briganti di Cerreto (www.ibrigantidicerreto.com) dove è stato mostrato un reale esempio di come un piccolo paese di montagna abbia invertito la tendenza allo spopolamento mettendo in atto tutte le buone pratiche di cui sopra, unite ad un senso di collaborazione e cooperazione che ha rafforzato una collettività dando quel ritorno economico fondamentale per far vivere la comunità.
Queste ultime parole hanno risvegliato gli animi dei casentinesi presenti e presi un po’ dall’invidia e un po’ dalle potenzialità che abbiamo, chissà se nasceranno nei prossimi mesi iniziative per promuovere le grandi possibilità che abbiamo. Ed in effetti a Raggiolo abbiamo tutte le carte in regola: la ricettività dell’albergo diffuso, le attività economiche nella montagna e nel paese, il consorzio della farina di castagne del Pratomagno, e tanto altro; serve una cooperazione e collaborazione, e da questa possono nascere grandi imprese.
Per concludere il convegno le autorità, rappresentate dall’on. Marco Donati, l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, il presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Luca Santini e il sindaco di Ortignano Raggiolo hanno ribadito l’importanza di lavorare per il territorio attraverso un’amministrazione corretta della cosa pubblica, passando attraverso la costruzione di infrastrutture per eliminare le carenze viarie e tecnologiche, ma soprattutto serve e deve essere dato l’appoggio amministrative a tutte quelle iniziative volte a promuovere culturalmente e, di conseguenza, economicamente, il casentino.
È importante essere un paese di montagna, abbiamo un tesoro di cultura e tradizione che possiamo valorizzare sostenibilmente, senza cadere nelle trappole del consumo di massa, e da qui verrà anche il tanto sospirato ritorno economico che porterà all’obiettivo finale di rivedere Raggiolo ripopolarsi.

giovedì 5 dicembre 2013

BUON COMPLEANNO BRIGATA DI RAGGIOLO



20 20 20 solo a questo numero possiamo pensare oggi: e da questo dire poche e semplici parole: Buon compleanno Brigata di Raggiolo. Ebbene si, sono passati ben 20 anni da quando un gruppo di amici mise in atto un’idea ed un progetto che nel tempo crebbe e portò a risultati che neanche i soci fondatori potevano immaginare.
In venti anni molti progetti sono stati intrapresi, molte iniziative organizzate e molti risultati ottenuti, è proprio difficile fare un elenco: la Festa di Castagnatura, L’Ecomuseo della Castagna, il Mulino di Morino, il Seccatoio e il Ponte dell’Usciolino, le feste estive, i sentieri e la Croce del Pratomagno, la transumanza, i Colloqui di Raggiolo, i restauri dei Crocefissi, il ricordo degli ebrei, storia, cultura, arte, tradizioni e molte altre avventure intraprese e portate a termine grazie all’impegno di un gruppo di volontari.
Il paese che possiamo visitare e vivere oggi è anche frutto del nostro lavoro e della nostra passione, la quale continua ad essere propositiva e incessante, ancora non abbiamo intenzione di fermarci, ma vogliamo continuare ad impegnarci per rendere Raggiolo la più bella perla del Casentino.
I venti anni di attività sono un premio per tutti noi, solo chi si impegna veramente e crede in quello che fa riesce a raggiungere certi traguardi ancora con la voglia di continuare e migliorare.
Ma 20 vuol dire anche 200, come il numero di soci che annualmente superiamo e che ci danno la loro fiducia, sicuri che le loro aspettative sono ben risposte, ed è proprio grazie a questo appoggio che continueremo per altri 20 anni ed oltre.
Abbiamo fame, vogliamo altri risultati ed altri traguardi, se vuoi partecipare o solamente proporre qualche idea, vieni pure avanti, ascolteremo tutte le proposte e le perseguiremo insieme.
Buon compleanno Brigata di Raggiolo

mercoledì 13 novembre 2013

CASTAGNATURA 2013 IL SOLE CI SORRIDE



Basta poco per trascorrere una bella giornata, quando il tempo ci assiste e la temperatura ci fa credere di essere in una mite giornata di settembre. Il sole è un precursore del sorriso e, quando cala il buio, il fuoco di un ceppo dona quel calore che rende l’atmosfera incantata e accogliente all’inverosimile.
Festa di Castagnatura, 2013, bel tempo, aria pura, convivialità, amici, buon cibo e castagne a volontà. Finalmente una giornata da passare sorridendo, lontani da preoccupazioni e stress.
Raggiolo forse crea una sorta di atmosfera d’altri tempi, l’impegno del “La Brigata di Raggiolo” è sempre assiduo e comprende tutti gli aspetti che possiamo offrire.
A cominciare dal buon cibo, un pranzo con sapori eccezionali con gli ingredienti dei nostri boschi: la farina di castagne e marroni, gli stand pomeridiani hanno fatto assaggiare le vere tipicità di Raggiolo, le brice (o caldarroste per i forestieri), i baloci (o marroni lessi), la polenta di farina di castagne, il baldino (o castagnaccio), i dolci tipici come il cuor di marrone e il pan co’ santi, fino a dolci moderni, vere delizie frutto dell’ingegno della moderna pasticceria unita ai nostri ingredienti tradizionali.
E se non basta un sacchetto di brice appena arrostite a scaldare lo stomaco, cosa c’è di meglio di un buon bicchiere di Vin Brûlé?  La Festa di Castagnatura è un viaggio attraverso sapori semplici, autentici e a km zero.
L’ingrediente tipico vuole anche la tradizione dei gesti e degli strumenti: la rievocazione della pestatura della castagne è ormai uno spettacolo che deve però far conoscere uno stile di vita esistito fino a poche decine di anni fa. I seccatoio con le castagne sopra la testa e le novelle raccontate al lume del fuoco, il mulino con la macina mossa dalla forza dell’acqua capace di far tremare il pavimento sotto i nostri piedi, ma creatore di una polvere fine e profumata.
C’è l’Ecomuseo della Castagna, il luogo dove tutto assume una dimensione comunicativa, capace di spiegare le tradizioni, la cultura e la vita di un popolo fin dalla sua origine, e quest’anno c’erano le proiezioni di filmati sulle iniziative avvenute a Raggiolo, perché non c’è solo la Castagnatura, lavoriamo tutto l’anno per raggiungere risultati di prestigio come il restauro della Croce del Pratomagno, la commemorazione degli Ebrei rifugiati a Raggiolo, i restauri dei crocefissi storici della nostra Chiesa , i colloqui di Raggiolo, la nuova carta dei sentieri del Pratomagno e tanto ancora.
Festa di Castagnatura vuol dire anche Festasaggia, il riconoscimento che siamo orgogliosi di poter mostrare, rilasciato dall’Unione dei Comuni montani del Casentino, grazie alle nostre pratiche di valorizzazione della cultura e delle tradizioni, di utilizzo di prodotti del nostro territorio e di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente con la raccolta differenziata.
E poi c’è Raggiolo, basterebbe questo per giustificare una visita che duri tutta una giornata, lasciandosi cullare dal ritmo lento che la nostra anima ha perso, scoprire i piccoli scorci che ci portano a fare fotografie con l’intento di catturare quel piccolo momento caratteristico. Lasciarsi pervadere dallo spirito di Raggiolo è un privilegio per pochi, ma quando succede, quando si riesce a scorgere l’intima essenza di una comunità e di un territorio, allora il cuore ne viene rapito, non c’è scampo.
Arrivederci al 2014, e se avete proposte, suggerimenti e voglia di supportarci non esitate a contattarci e a venire a Raggiolo.