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martedì 31 marzo 2015

IL DOVERE DI PROVARCI - INTEGRAZIONE



Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di integrazione del precedente articolo da parte di Giuseppe Giovannuzzi a nome del Gruppo “IL CASTAGNO”

Con la perdita delle piante di castagno verrebbero a mancare anche i frutti, che aldilà della perdita finanziaria di chi le raccoglie creerebbe un danno enorme alla catena alimentare degli animali del bosco.
La mancanza della castagna ridurrebbe il numero dei piccoli mammiferi (topi, piccoli roditori, ecc…) base alimentare di uccelli notturni (gufi, barbagianni, civette, allocchi, ecc…) di rapaci diurni (falchi, poiane, gheppi, ecc…) di lepri, faine, donnole, ghiri, ecc…
La diminuzione drastica dei cinghiali, con conseguente diminuzione della popolazione di lupi.
Importante è stato per noi del Gruppo “Il Castagno” l’aiuto dell’associazione La Brigata di Raggiolo e di numerosi privati nell’affrontare l’aspetto economico del costo dei lanci 2013, 2014, 2015, e molto importante sarà l’opera di volontariato per la raccolta e spostamento delle galle per il 2016, 2017, 2018, confidiamo nella collaborazione di tutti coloro che credono nel “dovere di provarci” e ringraziamo anticipatamente.
Periodicamente aggiorniamo lo stato della situazione dei nostri boschi, con bollettini ed altre notizie nelle nostre bacheche in Raggiolo località i Campi “Ponticino”, località la Piazza e località il Mulino “Il Piazzale”.

Per qualsiasi chiarimento o informazione rivolgersi ai PORTAVOCE DEL GRUPPO
GIORGINI RICCARDO
GIOVANNUZZI GIUSEPPE 347-6533114

giovedì 12 marzo 2015

PRESENTAZIONE DEGLI ANNALI ARETINI XXII: PUBBLICATI I COLLOQUI DI RAGGIOLO 2013



Con grandissimo piacere e con grande orgoglio apprendiamo che i Colloqui di Raggiolo 2013, con il tema “Il crinale appenninico: cerniera e confine”, sono stati ritenuti di tale interesse da venir pubblicati negli Annali Aretini XXII.
L’impegno per la cultura mostra i suoi risultati in questo modo. Gli studi e le ricerche promosse tramite i Colloqui di Raggiolo, ogni anno, permettono di approfondire e divulgare tanti aspetti della cultura e della storiografia locale grazie alla collaborazione dell’Università di Siena.
Ogni volta gli argomenti e le relazioni degli studiosi intervenuti sono sempre di notevole interesse, tanto che sono degni di essere pubblicati negli Annali Aretini, come è già successo per altri convegni.

Venerdì 20 marzo 2015 ore 17.00
Fraternita dei Laici, Piazza Grande – Arezzo
Presentazione del volume
Annali Aretini XXII

lunedì 9 marzo 2015

PAROLE… DA RIDERE A RAGGIOLO



Si avvicina il secondo appuntamento degli incontri “Parole come Pietre” previsto per Sabato 14 marzo a Raggiolo.
Una serata all’insegna dell’umorismo, del divertimento e dello stare insieme, nel calore di un piccolo borgo tutto da scoprire. Grazie all’associazione Noidellescarpediverse potremo ridere liberamente, gratuitamente (perché lo spettacolo alle 21.00 nell’Ecomuseo è aperto a tutti) e amichevolmente per una giorno senza che pensieri affannosi ci assillino.
E per chi vuole proprio godere  appieno di ogni particolarità è possibile usufruire dell’intero week-end dove sono organizzati laboratori ad hoc per divertirsi, visite guidate per conoscere Raggiolo e la sua cultura, insieme al buon mangiare e al buon dormire grazie all’albergo diffuso Il Borgo dei Corsi, il ristorante Il Convivio dei Corsi, l’alimentari Gambini e il Circolo ACLI. Tutte le informazione le troverete nelle locandine.

Non mancate a
RAGGIOLO – ECOMUSEO DELLA CASTAGNA
P.ZZA S. MICHELE - ORE 21.15 – INGRESSO LIBERO
“PAROLE… DA RIDERE” dedicato alla comicità

E prima dello spettacolo, è possibile cenare con semplicità coi prodotti a km 0 della vallata casentinese, prima fra tutti la celebre farina di castagne!
info: labrigatadiraggiolo@gmail.com  -  3397787490 (Davide)




martedì 3 marzo 2015

IL DOVERE DI PROVARCI




Riceviamo e pubblichiamo questa lettera da parte di Giuseppe Giovannuzzi a nome del Gruppo “IL CASTAGNO”

Non molti sanno che da alcuni anni un MILIONE DI ETTARI DI CASTAGNETI DI TUTT’ITALIA sono colpiti da un piccolo insetto chiamato comunemente “VESPA CINESE” che, depositando il proprio uovo nella gemma del CASTAGNO, ne provoca la morte. Poche gemme colpite non fanno testo, molte gemme colpite provocano la more della pianta stessa.
L’unica soluzione possibile è l’introduzione dell’insetto antagonista chiamato “TORYMUS SINENSIS” che per VIVERE si nutre dell’uovo della vespa cinese, diminuendone così il numero, sino a provocare un equilibrio di pochi esemplari non compromettendo più lo stato vegetativo delle piante. In  Cina questo stato di cose esiste da sempre.
Circa due anni fa, nel 2013, visto il dilagare nei nostri castagneti della vespa cinese, visto le risposte un po’ scarse degli enti competenti, considerato che “l’insetto buono” lanciato dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino, non era “secondo noi” un numero di lanci consistente, ci siamo prodigati a trovare una soluzione più consona all’emergenza del momento.
La considerazione scaturiva dal fatto che se si vuole vivere o perlomeno combattere una malattia, bisogna intervenire il prima possibile con più “chiamiamole MEDICINE”.
Come raggiolatti ci siamo sentiti in dovere di provare a far qualcosa, “ALMENO PROVARE”. Ci siamo costituiti “Siamo due promotori” in un gruppo chiamato “GRUPPO IL CASTAGNO”.
Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare gli enti pubblici per i lanci dell’insetto buono, e nello stesso tempo, con l’aiuto di privati sensibili al problema, di adoperarsi per fare lanci aggiuntivi.
Nel 2013 siamo riusciti ad effettuare 8 lanci nella valle del TEGGINA finanziati da La Brigata di Raggiolo, a monte di RAGGIOLO, nel 2014 altri 6 lanci, l’opera proseguirà sino al 2017 con l’obiettivo di ARRIVARE a 60 lanci complessivi, considerato che i lanci 2016-2017 li FAREMO tramite lo spostamento delle galle secche presenti nei luoghi dove sono stati FATTI I LANCI nel 2013. Attraverso apposite gabbiette con la capacità di contenere 500 galle riteniamo di poter spostare almeno 100 insetti buoni.
PERCHÉ? IL MOTIVO è che la vespa cinese si sposta in un anno di 20 km. L’insetto buono di 300 m, capirete che se non si introduce spostandolo sarebbe la fine per i castagneti situati a monte.
Ci siamo rifatti all’esperienza della REGIONE PIEMONTE che con circa la metà di superficie a castagneto (circa 60000 ettari) della TOSCANA (125000 ettari), sin dal 2005 EFFETTUA lanci dell’insetto buono con una media nell’arco dei 10 anni di 400 lanci l’anno, mentre in Toscana, a parte i privati, sono stati effettuati in MUGELLO 250 LANCI e il Pratomagno dalla parte del Valdarno dove l’Unione dei Comuni ha effettuato 30 lanci nel 2014. In tante altre zone l’insetto buono a tutt’oggi è ASSENTE, e dove la vespa cinese è già presente dal 2010 i castagneti sono irreparabilmente persi e secchi. La REGIONE TOSCANA a fronte dei 400 LANCI di MEDIA del PIEMONTE, ha effettuato una media di 50 lanci dal 2011 sul doppio di superficie rispetto al Piemonte.
Le MOTIVAZIONI per cui si deve provare a dare delle risposte, sono molteplici:
1) La possibilità che si perda l’80/90% dei nostri CASTAGNETI;
2) Dove seccano i castagni non nascono più i frutti del sottobosco (FUGHI, FRAGOLE, ECC…);
3) LA MORTE DEI CASTAGNI porterà inesorabilmente a un degrado inimmaginabile, le piante si sbarberanno, con conseguenza di FRANE, riempimento di TORRENTI e tutto quello che ne consegue.
IL DOVERE di provarci nasce anche da altre motivazioni, ESSERE sensibili all’ambiente, cercare di far TROVARE alle future GENERAZIONI ciò che abbiamo TROVATO NOI.
L’orgoglio che nel 1954, alla Festa della Montagna a S. MARCELLO PISTOIESE, un nostro compaesano, mio NONNO GIOVANNUZZI GIUSEPPE, fu premiato con la Medaglia d’Oro come il più bravo castanicoltore D’ITALIA e il primo per i CASTAGNETI più belli D’ITALIA.
Il dovere di provarci per ragioni storiche, culturali, affettive, ecc, ecc… Ci sono ragioni anche economiche, il TAGLIO del legname, la raccolta delle castagne, la raccolta dei funghi; darebbe un colpo mortale all’economia della Montagna e a tutti coloro che ne traggono dei vantaggi economici.
Il contesto del PRATOMAGNO CASENTINESE sino alla metà degli anni 60 sosteneva circa 5000 persone, nell’arco degli anni si è ridotta a circa 500 unità, l’estinzione dei castagneti darebbe il colpo mortale a questo tipo di economia con tutto ciò che ne conseguirà.
IL GRUPPO IL CASTAGNO ringrazia tutti coloro che in questi anni hanno collaborato, dai molti RAGGIOLATTI alla BRIGATA, ad alcuni “FORESTIERI” e li stimola per i prossimi anni al volontariato per diffondere nel 2016-2018 tramite lo spostamento delle galle nelle gabbiette, dell’insetto buono.
Per qualsiasi chiarimento o informazione rivolgersi ai PORTAVOCE DEL GRUPPO
GIORGINI RICCARDO
GIOVANNUZZI GIUSEPPE 347-6533114