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venerdì 20 ottobre 2017

martedì 10 ottobre 2017

LA FUSIONE DEI COMUNI: RIFLESSIONI E DOMANDE



Da quasi venticinque anni la Brigata di Raggiolo si occupa del paese, partecipando attivamente all'Ecomuseo del Casentino, ai rapporti con l'Università e di recente alla rete dei Borghi più belli d'Italia. Con i suoi 236 soci la Brigata è un punto di riferimento per le attività culturali, sociali e turistiche del paese e del Comune. Molteplici le iniziative di promozione e di crescita, le realizzazioni strutturali. Per questo riteniamo doveroso intervenire sulla vicenda della fusione dei comuni.

            Il 28 e 29 ottobre gli abitanti del Comune di Ortignano Raggiolo (876 abitanti) decideranno se rimanere autonomi come lo sono da sempre o confluire in una mega fusione con Bibbiena (12.500 abitanti) e Chiusi della Verna (2200).
            Siamo il classico vaso di coccio tra vasi di ferro. Non possiamo fare a meno di notarlo. Non abbiamo preconcetti, tanto meno nostalgie municipalistiche o timori di cambiamento. Teniamo al bene del nostro Comune e di Raggiolo in particolare.
            Per ottenere questo risultato siamo mossi da ragioni concrete.
            Ne derivano una serie di riflessioni importanti per il nostro futuro.

            Non è facile parlare di unione con comuni così disomogenei. Un territorio vasto e molto diverso per vocazioni, tradizioni e numero di abitanti, che dalla punta della Verna raggiungerebbe la Croce del Pratomagno. L'unione non dovrebbe presupporre una coerenza territoriale che questa aggregazione contraddice? Ci pare lo specchio del naufragio della politica, incapace di proporre un disegno organico del Casentino.

            Allora come impedire che i nostri 876 abitanti anneghino nel mare dei 15.000 di Bibbiena e Chiusi perdendo insieme all'autonomia ogni potere decisionale? Con questa esagerata sproporzione quale partecipazione ci potrà essere da parte nostra al governo del nuovo Comune?

            In politica contano i rapporti di forza e noi non saremo in grado di eleggere da soli nemmeno un consigliere comunale. Purtroppo questa è la realtà.
            Come lo è il fatto di diventare solo una modesta frazione e di non comandare più a casa propria.

            Chi è a favore della fusione accetta questo stato di cose scambiando l'autonomia col denaro del premio di fusione. Insomma, libertà per quattrini. Questa è l'alternativa.

             Ma i quattrini promessi arriveranno anche a Raggiolo e saranno davvero tutti quelli che dicono i fautori della fusione? Mica facile con l'aria che tira. Tutto sembra essere fatto in funzione del dio denaro, ma non sfugga che le fusioni si fanno per risparmiare. Il premio, compatibilmente con le esigenze di bilancio della Regione, sarà erogato in un periodo lunghissimo di dieci anni (solo 150 euro a abitante all'anno) e dovrà essere ridistribuito in un territorio molto complesso da governare per estensione geografica e diversità di politiche di gestione e sviluppo. Sarà in grado di dare un contributo allo sviluppo in termini reali?
            Comumque dovranno essere definite le priorità di intervento. Da dove si comincia?

            C'è poi tutta la macchina amministrativa da far funzionare con i dipendenti da riorganizzare, aspetto per niente secondario. Basta guardare a fusioni recenti come Pratovecchio Stia e alle problematiche emerse, nonostante la vicinanza di due capoluoghi.

            E torniamo al punto più importante: quali sono le effettive garanzie che per noi dovrebbero sorreggere le promesse che si fanno?

            Una maggioranza così schiacciante cambia qualsiasi patto quando vuole, come vuole. Non abbiamo peso elettorale, che inesorabilmente si concentra in popolazioni più numerose che esprimono consensi corposi, di quelli che consentono di governare il nuovo comune, anche senza di noi e senza il nostro avallo.

             Così prima di noi verranno, giocoforza, le risposte alle esigenze di Bibbiena, legate all’industrializzazione e a tutte le questioni sociali correlate, oggi purtroppo aggravate dalla disoccupazione, dal degrado del paesaggio e dall’inquinamento. E prima di noi verranno le risposte dovute ad un luogo come la Verna, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di pellegrini e turisti di tutto il mondo.

            E siamo sempre al punto di partenza, quello della mancanza di potere da parte nostra. Per noi si parla solo di strutture consultive, non di governo. La differenza è di sostanza e la legge non offre varchi diversi.

            Quindi quali impegni gli altri possono effettivamente assumere nei nostri confronti?
            Chi sono poi gli altri? Di quale compagine si parla? Si fanno promesse e programmi, ma gli elettori di Bibbiena e di Chiusi hanno già dimostrato molta mobilità, per cui con chi si pensa di stringere patti che possano essere mantenuti alla prova dell'elezione del nuovo Sindaco del Comune di Casentino-La Verna?

            Francamente ci sembra che le cose non siano proprio chiare.
            E ci chiediamo se di fronte a tante incertezze, nonostante i buoni propositi di qualcuno, non rischiamo di essere la vittima sacrificale per superarere la soglia fatidica dei 15.000 abitanti e consentire di rinnovare qualche mandato amministrativo.

            E' importante a nostro avviso riflettere su tutto questo,
perchè poi non sarà possibile tornare indietro.

            In caso di fusione non potremo più cogliere le opportunità della nuova Legge sui Piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti, approvata di recente e che prevede benifici, sgravi e finanziamenti.

            Ancora di più quindi la qualità dell'ambiente, la bellezza del paesaggio e dei piccoli centri storici, le potenzialità economiche legate alla natura, alla foresta e ai fiumi sono la nostra vera ricchezza. E il nostro Comune la governa da secoli.
            Il meglio dell'Italia sta in questo e noi siamo in grado di stare in prima fila in tale contesto di eccellenza. Siamo piccoli, ma non siamo gli ultimi. Tanto meno vorremmo diventarlo ora e sparire per sempre.
                                                                                             La Brigata di Raggiolo  




lunedì 2 ottobre 2017

NATUROGRAFIE