Esistono dei tesori
tutto intorno a noi, ma noi abbiamo perso la capacità di vederli.
Nella nostra vita ci passano continuamente accanto oggetti,
particolari a cui non diamo importanza, persone che non consideriamo e quello
che rimane chiuso in un cassetto viene piano piano dimenticato fino a divenirci
estraneo.
Queste parole ci riguardano tutti, indistintamente, ed in
una moltitudine di sfaccettature che un elenco risulterebbe infinito. Nelle nostre
case abbiamo oggetti che per ognuno di noi magari hanno rappresentato un valore
affettivo inestimabile, poi li dimentichiamo, e quando li ritroviamo la
felicità, la nostalgia e i ricordi sono indescrivibili. L’affetto di una
persona cara che il tempo ha affievolito può tornare a sbocciare più intenso di
prima una volta riscoperto.
I piccoli tesori della nostra vita quotidiana e della nostra
intimità sono presenti intorno a noi e la maggior parte è dimenticata, particolari
che aspettano solo di essere rispolverati dalla patina del tempo.
Poi esistono i tesori oggettivi, i beni di tutti, i
patrimoni culturali inestimabili per la collettività. Ma non bisogna andare a
pensare alla Cappella Sistina o al David di Michelangelo. Esistono molti atri
oggetti, più piccoli e meno conosciuti che sono però esempi di un valore
storico culturale inestimabile.
Se un particolare oggetto ha avuto un significato per una
collettività allora assume un valore inestimabile.
Il Casentino ha una miriade di opere d’arte piccole e
semi-sconosciute, anche solo i piccoli paesi di montagna rappresentano uno
scrigno di tesori culturali, di tradizione e di conoscenza da tramandare. Le
pievi, i castagni secolari, dipinti e sculture, architettura, sentieri, scorci,
storie di vitta vissuta, tutto è un tesoro se fa parte della tradizione e della
cultura di una collettività.
Anche a Raggiolo abbiamo tanti tesori di inestimabile
valore, che non sappiamo neanche di avere, oppure li conosciamo ma non gli
diamo più importanza. Ogni muro di ogni casa avrebbe una storia da raccontare e
rappresenta una spaccato di vita per una parte di popolazione.
Dobbiamo tornare ad aprire gli occhi, togliere la patina del
tempo e valorizzare ciò che abbiamo, restaurare ciò che è malconcio per poi
riportarlo a nuova vita per mostrarlo orgogliosamente a tutti coloro che
sappiano apprezzare tali bellezze.
La Brigata di Raggiolo, grazie all’appoggio dei suoi soci,
lo sta facendo e continua a farlo e sabato 3 agosto è proprio una di quelle
giornate dove riportiamo alla luce tesori di inestimabile valore, con la
fierezza di riportare in vita oggetti appartenuti al nostro passato, al passato
di Raggiolo.
In occasione del ritorno del prezioso Crocifisso
cinquecentesco riscoperto dal restauro, e della
presentazione in corso d’opera del restauro del Crocifisso trecentesco destinato
all’Altar Maggiore, nella
PIEVE DI SAN MICHELE ARCANGELO
RAGGIOLO (Arezzo)
sabato 3
agosto 2013 alle ore 17,00
Santa
Messa celebrata da S. E. Arcivescovo Riccardo
Fontana
Vescovo di Arezzo –
Cortona – Sansepolcro
Ore 18,00
Presentazione dei restauri con interventi di
S. E. Arcivescovo Riccardo Fontana
Don Angelo Marianini,
Parroco
Roberto Vasai, Presidente
della Provincia
Ivano Versari, Sindaco di
Ortignano Raggiolo
Paolo Schiatti, La Brigata di Raggiolo
Michele
Tocchi, storico dell’arte
Isabella
Droandi, R.I.C.ER:C.A.
I
restauri sono stati possibili grazie a: Fondazione
Ente Cassa di Risparmio di Firenze,
Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Comunità Parrocchiale di Raggiolo e La Brigata di Raggiolo
Abbiamo riportato alla luce due
inestimabili crocefissi appartenuti alla nostra storia, alla storia di tutti, e
grazie a S.E. il Vescovo ed al presidente della Provincia, figure di spicco,
rappresentanti di tutta la collettività popolare, istituzionale e religiosa, li
vogliamo far tornare alla collettività. Ed è proprio affinché tutti possano
ammirare questi tesori che ci impegniamo così duramente e lo continueremo a
fare, perché ancora ci sono tesori accanto a noi che non sappiamo neanche di
avere, quei piccoli particolari che fanno la differenza, ma che piano piano
torneranno all’antico splendore.