Cultura e Resistenza civile: torna Cinema al chiaro di luna

Torna a Raggiolo la rassegna estiva “Cinema al chiaro di luna”, un appuntamento ormai atteso, che anche quest’anno si propone come molto più di una semplice occasione per guardare dei film sotto le stelle. 

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Questa nuova edizione si inserisce con forza nel programma culturale dell’Estate 2025, con una proposta cinematografica che vuole toccare corde profonde e universali. 

Perché i film scelti non parlano solo di storie lontane, ma parlano anche di noi. Parlano di quello che significa vivere in un piccolo paese, scegliere di restare, coltivare la cultura come forma di resistenza civile, proteggere i legami umani come radici, e difendere la dignità dei luoghi come si difende una casa.

Questa rassegna ha un filo conduttore chiaro e potente: la relazione tra cultura e resistenza. Una relazione profonda, dove l’una genera l’altra. Dove la cultura non è qualcosa di astratto, ma una forma concreta di presenza, di presidio, di speranza. I quattro film in programma ci portano in luoghi diversi, apparentemente lontanissimi tra loro, un borgo dell’Appennino abruzzese, la capitale dell’Iran, le montagne della Corsica, una scuola nella Spagna franchista, ma ci mostrano che, ovunque, c’è qualcuno che lotta per non far morire ciò che conta.

In “Un mondo a parte” di Riccardo Milani, una scuola in un paesino di montagna rischia di chiudere. Ma
un insegnante, trasferito lì per necessità, scopre una comunità che resiste e decide di restare. La scuola non è solo un edificio: è il cuore pulsante di una comunità intera, è ciò che tiene insieme le famiglie, che dà un futuro ai bambini, che tiene vivo il paese. In “Il Mohicano” di Frédéric Farrucci, ambientato in Corsica, un pastore solitario decide di opporsi all’avanzata del cemento e alla violenza della speculazione edilizia. Lo fa con la forza della sua presenza, del suo legame profondo con la terra. La sua lotta silenziosa diventa un grido che risuona in tutta l’isola. Nel film “Il maestro che promise il mare” di Patricia Fon, tratto da una storia vera, un giovane insegnante arriva in un villaggio isolato e porta con sé un’idea di scuola diversa, libera, creativa. Promette ai suoi alunni un futuro, ma anche una visione del mondo. La scuola diventa qui una promessa mantenuta, un atto rivoluzionario. Infine, in “Leggere Lolita a Teheran” di Eran Riklis, tratto dal celebre romanzo di Azar Nafisi, un gruppo di donne si incontra in segreto per leggere libri proibiti. In una stanza nascosta, lontano dagli occhi della repressione, la lettura diventa libertà, pensiero critico, amicizia, identità.

Questi film raccontano storie diverse, ma profondamente simili. Storie di resistenza quotidiana, che si esprime nel rimanere, nel custodire, nell’educare, nel tramandare. I luoghi non sono semplici sfondi: sono vivi, parte integrante della narrazione. Le montagne, le scuole, le case, i pascoli, le biblioteche improvvisate: tutto parla, tutto resiste. Anche Raggiolo, in fondo, è un luogo così: un piccolo borgo che ogni giorno sceglie di non scomparire, di restare acceso, di mantenere viva la sua anima attraverso la cultura, le relazioni, la partecipazione.

Cosa ci unisce a queste storie? Forse non viviamo sotto una dittatura, forse non dobbiamo nasconderci per leggere, ma chi vive in un borgo come Raggiolo sa cosa significa vedere chiudere una scuola, perdere giovani, fare i conti con la solitudine, con l’inverno, con la sensazione di essere marginali. E sa, soprattutto, quanto sia importante non lasciarsi andare. Continuare a costruire relazioni, creare occasioni di incontro, fare cultura anche quando sembra difficile.

Per questo “Cinema al chiaro di luna” non è solo una rassegna: è un gesto collettivo. È un invito a non smettere di credere che i piccoli paesi possano essere luoghi di pensiero, di bellezza, di futuro. È un modo per dire che anche da qui si può parlare al mondo. Che anche guardando un film insieme, all’aperto, si può fare comunità. E si può ricordare che, finché ci sarà qualcuno che racconta, che insegna, che ascolta, che coltiva la memoria e la parola, i luoghi continueranno a vivere.

Una piccola chiosa finale la vogliamo fare rispetto a “il Mohicano”, un film dove il protagonista, al di là della drammaticità della vicenda e dell'evento delittuoso che la contraddistingue, mette in evidenza quel sangue còrso, così fiero, energico, e soprattutto legato al territorio, che è un po' lo stesso sangue che scorre nella gente di Raggiolo. 

Ad aprire le serate, una fantastica apericena, quasi esclusiva, visto che la prenotazioni si chiuderanno al raggiungimento di 40 posti. Quindi se non volete perdervi questa esperienza completa "al chiaro di luna", vi invitiamo a contattare il numero 379 278 8274 (anche via Whatsapp). Per ovvi motivi organizzativi, le prenotazioni chiudono alle ore 13.00 del giorno antecedente ogni singola proiezione. 

Le proiezioni in Piazza San Michele, con INGRESSO LIBERO, si terranno il 7, 10, 21, 28 agosto, alle ore 21.00. Mentre l'Apericena verrà servita alle ore 20.00. 

Puoi trovare il programma completo, scaricando la locandina in formato PDF [CLICCA QUI]

7 agosto ore 21.00 - Un mondo a parte – 2024 – 113 minuti - Un film di Riccardo Milani, con Antonio Albanese e Virginia Raffaele

Apericena ore 20.00 su prenotazione

Cosa succede quando un maestro di città arriva in una scuola sperduta tra le montagne?

In una valle innevata dell’Abruzzo, il professor Michele Cortese si ritrova catapultato in una piccola scuola elementare sull’orlo della chiusura. Pochi alunni, una comunità resistente e una battaglia per salvare qualcosa che sembra destinato a scomparire.

Un mondo a parte è una commedia profonda e ironica sullo spopolamento, sulla resilienza delle aree interne e sull’importanza dell’educazione nei territori montani. Attraverso lo sguardo comico dei protagonisti, il film racconta il valore della comunità e il legame con la terra.

Girato tra i paesaggi mozzafiato del Parco Nazionale d’Abruzzo, intreccia realismo e poesia, offrendo un tributo delicato alla scuola come presidio di umanità.

10 agosto ore 21.00 - Leggere Lolita a Teheran – 2024 – 113 minuti - Un film di Eran Riklis – tratto
dal romanzo di Azar Nafisi

Apericena ore 20.00 su prenotazione

In una Teheran oppressa dalla censura e dal controllo morale, una professoressa di letteratura inglese riunisce un piccolo gruppo di giovani donne per leggere romanzi occidentali proibiti: Lolita di Nabokov, Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio. Quei libri vietati diventano per le ragazze uno strumento di emancipazione.

Le protagoniste trovano nella letteratura uno spazio di libertà interiore, di confronto, di crescita. Ogni incontro è un atto di coraggio, un gesto di resistenza silenziosa, un modo per difendere la propria voce.

Il film, ispirato al celebre libro di Nafisi, racconta una storia vera, delicata e potente, che unisce il privato al politico, l’educazione al diritto di immaginare un futuro diverso.

Leggere Lolita a Teheran ci mostra come la cultura possa accendere la speranza anche nei contesti più oscuri. Un inno alla potenza della cultura come strumento di resistenza e cambiamento.

21 agosto ore 21.00 - Il Mohicano – 2025 - 87 minuti - Un film di Frédéric Farrucci, con Alexis Manenti, Mara Taquin

Apericena ore 20.00 su prenotazione

Joseph, uno degli ultimi veri pastori della Corsica, vive da solo con le sue capre. La sua terra fa gola alla criminalità organizzata, che vuole trasformarla in un resort di lusso.

Quando Joseph si rifiuta di cedere il terreno, il conflitto esplode. Dopo un’aggressione da parte del figlio di un boss locale, il pastore reagisce e lo uccide. Inizia così una fuga drammatica attraverso l’isola.

Accanto a lui c’è Vannina, giovane nipote e attivista, che documenta la fuga dello zio con lo smartphone, trasformandolo in un simbolo di una resistenza antica: un “mohicano” che difende la terra dall’invasione della speculazione.

Girato in paesaggi mozzafiato, il film interroga lo spettatore su temi profondi: il valore della terra, il prezzo dell’autonomia e la memoria delle radici.

28 agosto ore 21.00 - Il maestro che promise il mare – 2024 - 106 minuti - Un film di Patricia Fon,
con Enric Auquer, Laia Costa, Luisa Gavasa. Ispirato a una storia vera

Apericena ore 20.00 su prenotazione

Nel 1935, un giovane insegnante catalano viene assegnato a una piccola scuola rurale. Con entusiasmo e spirito innovativo, introduce il metodo Freinet: partecipazione attiva degli alunni, educazione alla libertà e alla dignità.

Un giorno promette loro una gita al mare: un’esperienza che diventa simbolo di un futuro diverso. Ma la guerra civile e l’ascesa del franchismo si abbattono sul paese e sul destino del maestro, cancellando la memoria del suo coraggio pedagogico e civile.

Il maestro che promise il mare è un racconto toccante che intreccia presente e passato, idealismo e memoria. Un film sul potere dell’educazione, sull’importanza di resistere con dolcezza e sulla capacità della scuola di cambiare il mondo, anche solo per un bambino alla volta.

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