Otto ragazzi, un borgo, una promessa: il futuro è già qui!

Pioveva a dirotto fino alle sette di sera. Un temporale da manuale, con l’acqua che scendeva a secchiate e la piazza che sembrava più pronta ad accogliere ranocchie che commensali. Chiunque altro si sarebbe arreso: “Ok, quest’anno salta”. Ma a Raggiolo no. A Raggiolo non si molla mai. La Cenetta del Borgo non è una cena, è un rito collettivo: un modo per stare insieme e ricordarsi che il paese ha un cuore grande, più forte del meteo. L'alternativa alla "cena in piazza" non è mai stato l'annullamento, ma dirottare tutto all'Ecomuseo.

Fino all’ultimo i “brigatisti” erano lì con gli occhi incollati agli smartphone: chi analizzava le app meteo come un meteorologo di Sky TG24, chi interpretava grafici di isobare come fossero le pagelle dei figli, chi scrollava compulsivamente per capire se “percepita 19°” volesse dire piumino o maglietta. L'antico metodo di guardare verso Pozza Nera faceva accapponare la pelle. A un certo punto qualcuno ha sussurrato con tono grave: “Alle 20.33 è previsto uno scroscio d’acqua.” Nel frattempo un irriducibile si affidava al metodo tradizionale, sfogliando i petali di una margherita che aveva resistito alle intemperie: “Piove, non piove, piove, non piove…”

Poi, all’improvviso, la voce del Presidente, sotto lo sguardo vigile della Vice, ha tuonato come un oracolo: “Apparecchiate all’aperto!”. Silenzio, stupore… e poi l’esplosione di energia. Un manipolo di volontari si è mosso con la coordinazione di una danza tribale e in un lampo la piazza è diventata un ristorante a cielo (quasi) aperto, pronto ad accogliere più di sessanta commensali.


In cucina, la solita squadra affiatata: un esercito di pace che funziona come un ingranaggio perfetto. Le pennette al ragù di salsiccia ed erbe aromatiche hanno fatto centro: applausi a scena aperta, degne di entrare di diritto nell’Olimpo delle “delizie brigatiste”.

Ma la vera sorpresa della serata non è stata il meteo, né la cucina da urlo. La vera sorpresa ha avuto otto volti sorridenti e tanta energia da vendere: Alessandra, Camilla, Celeste, Cosimo, Elisa, Giovanni, Lorenzo e Niccolò. Sono stati loro, i più giovani, a prendersi in mano il servizio della cena. Piatti che volavano ai tavoli, sorrisi distribuiti come antipasto, battute tra una portata e l’altra. Nessuna esitazione, nessun timore: solo entusiasmo puro... favorito anche da un vino rosso niente male.

E così, senza quasi accorgersene, hanno mandato un messaggio forte e chiaro: il futuro del Borgo e della Brigata è qui, ed è già in moto. Non come spettatori, ma come protagonisti. Hanno portato leggerezza e freschezza, hanno trasformato il servizio in uno spettacolo e hanno dimostrato che quando i ragazzi trovano spazio, la comunità si accende di nuova energia.

Il dopo cena è stato il degno finale: i giovani “camerieri per una notte” si sono buttati nella mischia con i brigatisti senior, sfidandoli persino a suon di canzoni e interpretazioni di “Raggiolo l’è sempre festa”. E la piazza, a quel punto, non era più solo un luogo di ritrovo: era una macchina del tempo che teneva insieme generazioni diverse, tutte legate dalla stessa voglia di condividere.

Il Presidente Franco Franceschini li guardava con un sorriso orgoglioso, quasi commosso. Lo abbiamo sentito dire: “Sono proprio forti questi ragazzi. Ti danno energia solo a guardarli. Vogliamo sempre insegnarli qualcosa, ma questa sera sono stati loro a insegnare qualcosa a noi.”



Alla fine, la pioggia si è dovuta arrendere. Le nuvole hanno capito che non c’era partita e si sono ritirate in silenzio, lasciando spazio a un cielo sereno. Qualcuno, esausto, ha persino cancellato la propria app meteo convinto che portasse sfortuna. E così, tra profumi di cucina e risate, la piazza di Raggiolo ha visto qualcosa di speciale: non solo il successo di una cena, ma il volto sorridente di un futuro che ha già iniziato a scriversi.

Otto ragazzi, un borgo, una promessa.



Commenti

Post più popolari